Trovati 13 documenti.
In questa pagina ti proponiamo la classifica dei titoli più prenotati del sistema.
Trovati 13 documenti.
[s.l. : s.n., 2009]
Quattro passi nell'anfiteatro morenico di Rivoli/Ctg Monte Baldo
Asparetto : il triangolo laico / Donatella De Paoli
Cerea, 2008
s.e.
.....ERA IL TEMPO DEI FIORDALISI di Nereo Rossignoli
Nereo Rossignoli, Luglio 2009
Autobiografia
Abstract: Nereo Rossignoli racconta la sua infanzia e la sua giovinezza trascorsa nel suo paese natio (Bonferraro di Sorgà VR) fino al raggiungimento della sua Laurea in Medicina e Chirurgia.
Verona : Università degli Studi, Facoltà di Lettere e Filosofia, 2009
Garda: pietoso ricordo ai caduti per la patria. 26 ottobre 1919/Guppo Alpini di Garda
La Tipografica veronese, Vr, 1919.
Sommacampagna in diretta : n° 44 gennaio/giugno 2009 : semestrale a cura del Comune di Sommacampagna
Dossobuono : Croma, 2009
L' amore salva la vita / Svjetlan Junakovic
Trieste : Bohem Press Italia, c2009
Noi due
Abstract: NOI DUE una nuova divertente collana di Svjetlan Junakovic. Due storie parallele, due punti di vista, un finale? a sorpresa. Papà mi ha chiesto di portare tutti gli attrezzi utili per la pesca. Non solo ho dovuto portare io tutto l'occorrente, ma ho dovuto caricare in spalla pure...lei.
Taccuino di montagna / Quirino Maestrello
Verona : [stampato in proprio dall'autore], 2009
Abstract: Quirino Maestrello è un artista veronese del gruppo della Società di Belle Arti di Verona. Oltre a essere pittore è anche scrittore e saggista: questo Taccuino raccoglie disegni di scorci, borghi, croci e animali, a testimonianza della sua grande passione per la montagna.
Monte Comun : 17 settembre 1944 / Gigi Gronich
Verona : Patrocinio dell'Associazione Volontari della Libertà, [2009]
Abstract: Dopo la proclamazione dell'Armistizio, sono rispuntati i fascisti, le loro organizzazioni e i tedeschi rimasti nel territorio. Ma contemporaneamente si sono formati piccoli gruppi di militari e civili tutt’altro che disposti a rinunciare alla propria dignità nazionale per accettare passivamente gli avvenimenti. E' nato allora il gruppo “Valpolicella” guidato dal sottuff. Ernesto Quattrina (nome di battaglia “Colombo”). Nel luogo di incontro i Partigiani avevano aiuto, sostegno e consigli da Silvio Degani. Aumentata nel numero, la “Valpolicella” si trasformò in “Banda Armata Aquila”, come l'aquila degli alpini, cui molti dei suoi Partigiani appartenevano. Il 16 settembre '44 due partigiani, incaricati di reperire armi per l'”Aquila”, vengono bloccati da una pattuglia della GNR (guardia nazionale repubblicana). Potrebbero difendersi con rivoltelle, ma la presenza di molta gente li sconsiglia per non far danno fra la popolazione (tra l'altro, molo ostile ai repubblichini). Ai due partigiani arrestati, sottoposti a tortura, vengono strappate informazioni sull'”Aquila”. Successivamente i due torturati pare siano stati fucilati nelle ‘casermette’ di Montorio.<br>Parte così l'azione militare contro la base partigiana di Monte Comun. Vi prendono parte una compagnia O.P. della GRN e un reparto Legione Giovanile Mussolini (130 uomini comandati da certo cap.Palmerini), più una quarantina di tedeschi al comando di certo ten. Hinz. Nella notte tra il 16 e il 17 sett. '44, il gruppo tedesco-nazi-fascista perquisisce l'abitazione del parroco di Alcenago (VR) sospettato di dare aiuto ai partigiani; sequestra tre ragazzini di 13-15 anni che vengono obbligati a fare da guida sui sentieri del monte che loro ben conoscono. Prima dell’alba gli attaccanti assediano la collina. I Partigiani (una quindicina) risalgono la china verso la sommità del monte sparando e usufruendo degli scarsi ripari che i cespugli possono offrire. Due Partigiani, Dino Degani “Giraffa” e un altro, di cui si conosce solo il nome di battaglia “Orso”, coprono la ritirata con il tiro di due fucili mitragliatori. All’azione di copertura si aggiunge Rita Rosani (che era la maestrina ebrea venuta all’”Aquila” con il Col. Ricca) che, invitata dai compagni ad usare prudenza ed a mettersi in salvo, rifiuta e continua a sparare. Sulla sommità del pendio Rita cadde; ma Ricca disse che Rita non era morta all’istante: il sottoten. repubblichino Mario Scaroni la assassinò.Nel frattempo i Partigiani continuarono il ripiegamento sempre appoggiati dal fuoco di Dino Degani “Giraffa” che, quasi ormai in salvo, si accorse che Rita Rosani non c’era, che era rimasta indietro. Compì allora un atto di grandissima generosità, si cameratismo, di solidarietà: benché ferito, tornò indietro, ancora sparando, nell’intento di recuperare e dare soccorso all’amica. Nuovamente colpito, cadde.<br>Dal sito della<A HREF=http://www.fivl.eu/?/contributi/il-massacro-nazifascista-di-monte-comun> Federazione Italiana Volontari della Libertà</A><br><br>