In questa pagina ti proponiamo la classifica dei titoli più prenotati del sistema.

Includi: nessuno dei seguenti filtri
× Nomi Salgari, Emilio
Includi: tutti i seguenti filtri
× Data 2012
× Nomi Simenon, Georges

Trovati 91 documenti.

A cena con Simenon ed il commissario Maigret
0 0 0
Libri Moderni

COURTINE, Robert J.

A cena con Simenon ed il commissario Maigret : le classiche ricette dei bistrot francesi secondo madame Maigret / Robert J. Courtine ; prefazione di Georges Simenon

Milano : G. Tommasi, 2012

Abstract: Le classiche ricette dei bistrot francesi secondo Madame Maigret. Seguendo le tracce culinarie nei romanzi di Simenon, il gastronomo Courtine ci conduce alle gioie del palato secondo il commissario Maigret. Egli rintraccia le pietanze più tradizionali a partire dallo loro origine contadina e ne semplifica le ricette adattandole alla cucina dei nostri giorni.

Maigret e il signor Charles
0 0 0
Libri Moderni

Simenon, Georges

Maigret e il signor Charles / Georges Simenon ; traduzione di Laura Frausin Guarino

Milano : Adelphi, 2012

Gli Adelphi ; 411

Abstract: Una moglie che affoga la sua infelicità nell'alcol. Un marito che si consola rimorchiando nei night club giovani entraîneuse con le quali trascorre pochi giorni, o anche un paio di settimane, in una finzione di armoniosa vita coniugale. In quella che è destinata a essere la sua ultima inchiesta (nonché l'ultimo romanzo in assoluto scritto da Simenon) Maigret si trova ad affrontare una vicenda la cui protagonista la bella donna un pò stropicciata dalla vita che va da lui a denunciare la scomparsa del notaio giuggiolone e bon vivant con il quale forma da quindici anni una coppia infelicissima, suscita nel commissario sentimenti contrastanti, non ultima una profonda pietà. L'uomo, il signor Charles del titolo, viene ripescato nella Senna con il cranio maciullato da almeno dieci, furibondi colpi di un corpo contundente, ma Maigret capisce subito che l'assassino non può essere stata la moglie la quale, però, se non nasconde affatto il suo odio per il defunto, nasconde di sicuro parecchi altri segreti. Quando verrà scoperto un secondo cadavere, quello di un giovane gigolò, il commissario troverà la chiave per risolvere un caso che lascerà anche a lui molto amaro in bocca.

I   complici
0 0 0
Libri Moderni

Simenon, Georges

I complici / Georges Simenon ; traduzione di Laura Frausin Guarino

Milano : Adelphi, 2012

Biblioteca Adelphi ; 591

Abstract: Sin dalla prima volta in cui Joseph Lambert ha scoperto la faccia di Edmonde nel momento del piacere (pallida come quella di una morta, con le narici contratte e il labbro superiore rialzato a scoprire i denti), lei non è stata più soltanto una florida, efficiente, taciturna segretaria: è diventata la sua complice. Tra loro è nata un'intesa che non è né amore né passione, ma piuttosto la condivisione di un gioco segreto. E quando, una sera, guidando a zigzag con la sinistra mentre tiene la destra tra le cosce di lei, Lambert sente dietro di sé il claxon disperato di un pullman e lo vede poi schiantarsi contro un muro, non pensa neppure a fermarsi. Si limita a gettare un'occhiata, nello specchietto retrovisore, all'immenso rogo che ha provocato. Solo più tardi saprà che, fra quei quarantasette bambini che tornavano dalle vacanze, c'è un unico sopravvissuto. Ma chi può sapere che è lui il colpevole? Colpevole di che cosa, oltretutto? E agli occhi di chi? Di suo fratello, di sua moglie, degli amici con cui gioca a bridge la sera? Esseri mediocri, che disprezza. Come disprezza la sua stessa vita. Se cercherà di sviare da sé i sospetti sarà solo per salvare quei momenti in cui, insieme a Edmonde, si rifugia in un universo altro, che lo attrae in modo enigmatico: così come enigmatico, e misterioso, è il piacere della donna.

ˆLa ‰furia di Maigret
0 0 0
Libri Moderni

Simenon, Georges

ˆLa ‰furia di Maigret / Georges Simenon ; traduzione di Margherita Belardetti

Milano : Il Sole 24 ore, 2012

Abstract: «La matassa era ingarbugliata, senza dubbio. Ernest Malik aveva ragione a guardare Maigret con quel sorrisetto tra il sarcastico e lo sprezzante. Quella faccenda non faceva per lui. Si sentiva a disagio. Era un mondo a lui estraneo, che stentava a ricostruire.«Anche l’ambiente gli dava ai nervi per quel tanto di artificioso che vi avvertiva. Ville imponenti con parchi deserti e persiane chiuse, giardinieri che andavano e venivano per i viali, e il pontile, le barche minuscole dalla vernice impeccabile, le auto lucide come specchi ferme nei garage...«E quei tipi pieni di sussiego, quei fratelli e quelle cognate che probabilmente si detestavano ma che, fiutato il pericolo, facevano quadrato contro di lui».

Maigret e l'informatore
0 0 0
Libri Moderni

Simenon, Georges

Maigret e l'informatore / Georges Simenon ; traduzione di Eliana Vicari Fabris

Milano : Adelphi, 2012

Gli Adelphi. Le inchieste di Maigret ; 407

Abstract: Al funerale di Maurice Marcia, anziano proprietario di un noto ristorante di rue Fontaine ("un funerale coi fiocchi!" commentano i curiosi che vi assistono), partecipa, in grande spolvero, la "crème de la crème" della malavita parigina, dai boss ai giovani che si stanno facendo strada, dai magnaccia ai tenutari di case di appuntamento. In prima fila, sola e altera, la vedova: trent'anni, un corpo da mannequin, impenetrabili occhi azzurri. Una che non esita a giocare sporco, e che per Maigret sarà un osso duro. Il commissario non ci ha messo molto a intuire che la bella Line non è affatto estranea alla morte del marito, e grazie al misterioso informatore che continua a telefonare all'ispettore Louis (uno che conosce il quartiere come le sue tasche) apprenderà pure che, la notte in cui è stato trovato il cadavere di Marcia, lei era insieme al suo amante, il maggiore dei due fratelli Mori, sospettati di appartenere a una banda che svaligia le ville e i castelli nei dintorni di Parigi. Ma non sarà facile trovare il bandolo della matassa. Tanto più che alla fine, quando avrà riunito nel suo ufficio protagonisti, comprimari e comparse dell'intricata faccenda, Line e il suo amante continueranno ad accusarsi a vicenda. E non smetteranno neanche davanti ai giudici.

I fantasmi del cappellaio
0 0 0
Libri Moderni

Simenon, Georges

I fantasmi del cappellaio / Georges Simenon ; traduzione di Laura Frausin Guarino

Milano : Adelphi, 2012

Gli Adelphi ; 409

Abstract: Una piccola città, La Rochelle, immersa in una gelida pioggia autunnale; borghesi apparentemente insospettabili che giocano a bridge; una serie di strani delitti che viene improvvisamente a turbare la vita della città; e due personaggi (il cappellaio, agiato e rispettabile commerciante, e il "piccolo sarto" armeno con addosso il suo irrimediabile odore di aglio e di miseria) che si osservano in una comunicazione tragica e segreta: due sguardi consapevoli, due punti di vista contrapposti e complementari fino alla reciproca dipendenza, fino alla complicità, si affrontano in una sorta di controcampo investigativo di altissima tensione drammatica.

Il destino dei Malou
0 0 0
Libri Moderni

Simenon, Georges

Il destino dei Malou / Georges Simenon ; traduzione di Federica Di Lella e Maria Laura Vanorio

Milano : Adelphi, 2012

Biblioteca Adelphi ; 585

Abstract: In un nebbioso, buio pomeriggio di novembre, Eugène Malou si spara un colpo di pistola uscendo dalla casa del conte d'Estier, a cui ha invano tentato di chiedere un prestito. Tutti, in città (una piccola città della provincia francese), pensano che lo abbia fatto perché ormai era rovinato. E da una virulenta campagna di stampa hanno appreso sul suo passato dettagli sordidi, inquietanti. Alla famiglia lo spericolato imprenditore non lascia neanche i soldi per il funerale. Tensioni e rancori non tarderanno a scatenarsi, e ciascuno andrà per la sua strada. L'unico a restare in città sarà Alain, il figlio minore, che non accetta né di andare a vivere a Parigi con la madre, né di condividere con la sorella, una procace giovane donna la cui aggressiva impudicizia lo turba e lo imbarazza, l'appartamentino che le ha preso in affitto il suo amante, un noto chirurgo fornito di una moglie e due bambine. Ad Alain toccherà un compito arduo: uscire dall'inconsapevolezza in cui ha sempre vissuto, e soprattutto ricostruire un'immagine coerente dell'uomo che è stato suo padre - mettendo insieme gli sparsi tasselli della propria memoria e i racconti di quei pochi che l'hanno conosciuto davvero. Nel corso di quella che sarà al tempo stesso una sorta di indagine e un'iniziazione alla vita, il ragazzo scoprirà non solo quanto possano essere ingannevoli le apparenze, ma anche quale sia la vera ragione del suicidio di Eugène Malou. E saprà di essere, come suo padre, come suo nonno, un autentico Malou.

Rue Pigalle e altri racconti
0 0 0
Libri Moderni

Simenon, Georges - Simenon, Georges

Rue Pigalle e altri racconti / Georges Simenon ; traduzione di Annamaria Carenzi Vailly

Milano : Adelphi, 2012

Gli Adelphi ; 424

Abstract: C'era, in tutta quella faccenda, qualcosa d'infinitamente triste, come il fiume che da mattina a sera rifletteva lo stesso cielo, come quei convogli di barche che si annunciavano a colpi di sirena (uno per ogni chiatta rimorchiata) e che sfilavano ininterrottamente attraverso la chiusa. Poi, mentre le donne, sul ponte, si occupavano dei marmocchi sorvegliando la manovra, gli uomini salivano fino al bistrot, buttavano giù un bicchierino e riscendevano col passo pesante. «Caso risolto!» aveva dichiarato un collega a Maigret. Eppure il commissario, di umore uggioso come la Senna, uggioso come un canale sotto la pioggia, era tornato alla chiusa e non riusciva più a scollarsene.

La camera azzurra
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Simenon, Georges

La camera azzurra

Adelphi, 16/01/2012

Abstract: "Sei così bello" gli aveva detto un giorno Andrée "che mi piacerebbe fare l'amore con te davanti a tutti, in mezzo alla piazza della stazione...". Quella volta Tony aveva accennato un sorriso da maschio soddisfatto: perché era ancora soltanto un gioco, perché mai nessuna donna gli aveva dato più piacere di lei – "un piacere assoluto, animalesco, senza secondi fini, e mai seguito da disgusto, disagio o stanchezza". Del resto, era stata lei a tirarsi su la gonna e a invitarlo con la sua voce roca, la prima volta, a prenderla in mezzo all'erba e alle ortiche che costeggiavano la provinciale: dopo, lui aveva colto nei suoi occhi un'espressione di trionfo. E anche quel 2 agosto, quando lei gli aveva chiesto (avevano appena fatto l'amore, nella camera dell'Hôtel des Voyageurs che da un anno accoglieva i loro incontri clandestini): "Se io mi ritrovassi libera... faresti in modo di renderti libero anche tu?", lui non aveva dato peso a quelle parole, quasi non le aveva udite. Solo più tardi avrebbe compreso l'oscura minaccia che nascondevano. Ancora una volta, nel suo stile asciutto, rapido, implacabile, Simenon ci racconta la storia di una passione vorace e devastante, che non arretra davanti a nulla. Nemmeno davanti a un doppio delitto. Terminato a Noland nel giugno del 1963, "La chambre bleue" apparve a stampa l'anno seguente.

Le inchieste di Maigret vol. 21-25
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Simenon, Georges

Le inchieste di Maigret vol. 21-25

Adelphi, 25/06/2012

Abstract: Il volume contiene cinque inchieste del commissario Maigret: "I sotterranei del Majestic", "L'ispettore Cadavre", "Le vacanze di Maigret", "Firmato Picpus" e "Il mio amico Maigret".

La rivoltella di Maigret
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Simenon, Georges

La rivoltella di Maigret

Adelphi, 27/08/2012

Abstract: Erano tutti troppo disinvolti, troppo sicuri di sé. Il più esasperante era il responsabile della reception, con la sua marsina impeccabile e il colletto duro non sciupato dal sudore. Aveva preso in simpatia Maigret, o forse provava pena per lui, e di tanto in tanto gli rivolgeva un sorriso di complicità e insieme di incoraggiamento, come se, al di sopra del viavai degli anonimi clienti, gli dicesse: "Siamo tutti e due vittime del dovere professionale. Posso fare qualcosa per lei?". Maigret gli avrebbe volentieri risposto: "Portarmi un panino". Aveva sonno, caldo e fame. Quando, pochi minuti dopo le tre, aveva chiesto un altro bicchiere di birra, il cameriere si era mostrato scandalizzato come se l'avesse visto entrare in chiesa in maniche di camicia."Mi dispiace, sir. Il bar è chiuso fino alle cinque e mezzo, sir!". Il commissario aveva borbottato qualcosa come: "Selvaggi!".(Le inchieste di Maigret 40 di 75)

Le inchieste di Maigret vol. 51-55
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Simenon, Georges

Le inchieste di Maigret vol. 51-55

Adelphi, 24/12/2012

Abstract: Il volume contiene cinque inchieste del commissario Maigret: "Gli scrupoli di Maigret", "Maigret e i testimoni recalcitranti", "Maigret in Corte d'Assise", "Maigret e il ladro indolente" e "Maigret si confida".

L'assassino
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Simenon, Georges

L'assassino

Adelphi, 16/01/2012

Abstract: Il primo martedì di gennaio – le strade sono coperte di neve, e sui canali si è formato uno strato di ghiaccio – il dottor Hans Kuperus lascia Sneek, il paesino della Frisia in cui vive, e si reca ad Amsterdam, come tutti i primi martedì del mese. Questa volta, però, non partecipa alla riunione dell'Associazione di Biologia, né trascorre la notte dalla cognata. Compra una pistola, invece, se la mette in tasca, riprende il treno, poi il traghetto che attraversa lo Zuidersee, poi un altro treno. E quando, prima di arrivare a Sneek, il convoglio rallenta e si ferma, il dottor Kuperus agisce quasi senza riflettere: scende e si avvia, camminando nella neve, tra le ombre della notte, verso il bungalow in riva al lago dove (come ha appreso da una lettera anonima pervenutagli un anno prima) troverà la moglie in compagnia del suo amante. Tutto avviene molto rapidamente: quando i due escono, Kuperus li uccide e ne getta i corpi nel lago. Dopodiché, come ogni sera, va all'Onder de Linden, il caffè dove si riuniscono i membri dell'Accademia del Biliardo. Di quella prestigiosa istituzione, che accoglie tutti i notabili del luogo, Kuperus sogna da tempo, invano, di essere eletto presidente: ora però potrebbe riuscirci, perché il presidente in carica (il conte Schutter, l'uomo più ricco del paese, quello che ha la casa più bella, la barca più bella, le donne più belle, anche quelle sposate) giace in fondo al lago, decisamente morto. A casa, dopo, Hans Kuperus farà una cosa sulla quale aveva a lungo fantasticato senza mai osare metterla in atto: si porterà a letto Neel, la florida, soda, rosea domestica. Così comincia questo romanzo, in cui Simenon segue con impeccabile sicurezza la discesa nell'abisso di uno dei suoi eroi più tipici: uno di quelli che osano "passare la linea" – e ne pagano il prezzo.

Cargo
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Simenon, Georges

Cargo

Adelphi, 16/01/2012

Abstract: Fin dall'inizio tutto accade come in un incubo. E proprio come in un incubo Joseph Mittel viene travolto da eventi che non controlla, e il cui senso gli è oscuro: prima la fuga da Parigi insieme a Charlotte, la sua compagna, che in nome dell'"Idea" ha ucciso il commerciante che la manteneva e che le aveva rifiutato il denaro per finanziare il loro mensile anarchico; poi l'arrivo a Dieppe, dove Mittel precipita "in un universo incoerente, buio e fradicio"; e per finire l'imbarco, in piena notte, sul "Croix-de-Vie", che nella stiva trasporta un carico di mitragliatrici destinate a un gruppo rivoluzionario ecuadoriano. Qui al ragazzo toccherà lavorare come fuochista, mentre il comandante Mopps fa di Charlotte la propria amante. Ma questo sarà, appunto, solo l'inizio: a Panama, Mittel e Charlotte scopriranno che la donna è stata colpita da un mandato di cattura internazionale e saranno quindi costretti a proseguire il viaggio verso il Sudamerica, dove nel frattempo la rivoluzione è fallita e delle mitragliatrici del comandante Mopps nessuno ha più bisogno – mentre lui, Mopps, non riesce più a fare a meno di quella puttanella di Charlotte... Joseph Mittel si lascerà così trascinare da un continente all'altro nella costante, illusoria speranza che da qualche parte le cose possano assumere una forma, che lui stesso possa finalmente non essere più soltanto il gracile, solitario figlio del grande Mittelhauser, il "martire" anarchico che si era tagliato le vene in carcere quando lui aveva due anni e la cui ombra gigantesca lo ha sovrastato per tutta la vita. In questo romanzo, scriveva André Gide, "non c'è assolutamente nulla che appaia inutile, nessun episodio, nessun dialogo, nessuna descrizione del paesaggio che non abbia una sua precisa funzione". Perfettamente a suo agio nelle avventure di mare non meno che in quelle dell'anima, Simenon dà l'ennesima prova della sua grandezza di narratore.

Corte d'Assise
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Simenon, Georges

Corte d'Assise

Adelphi, 16/01/2012

Abstract: C'è un momento, in molti romanzi di Simenon, in cui il protagonista "raggiunge il limite", attraversa cioè una invisibile frontiera al di là della quale l'immagine che ha di sé va in pezzi – ed egli si trova di fronte a qualcosa che somiglia molto alla verità. Così accadrà anche a Petit Louis in questo romanzo. Uno che si dà arie da gangster e invece è solo una mezza cartuccia. Uno che al massimo può fare il palo, o distrarre con le sue prodezze di giocatore di bocce i turisti di Le Lavandou, mentre i gangster veri, i Marsigliesi, rapinano l'ufficio postale. E che non sa tenere la bocca chiusa: tant'è che, alla matura signora che quella notte se lo porta nella sua camera d'albergo, lascia intendere che di quel colpo qualcosa lui sa. Della signora (che si è presentata come contessa, ma è fasulla quanto lui e si fa mantenere da un ex funzionario delle dogane) Petit Louis diventa l'amante: vitto, alloggio, bei vestiti e qualche oggettino di valore gli regalano un'esistenza da mediocre gigolo che sembra appagare tutti i suoi desideri. Eppure un giorno, quando meno se l'aspetta, si troverà in mano delle carte truccate, e verrà accusato di un delitto che non ha commesso, ma in cui tutte le apparenze sono contro di lui. Solo allora, costretto a confrontarsi con una giustizia che si rivelerà "una macchina mostruosa" decisa a stritolarlo, il piccolo, fatuo malavitoso comincerà a vivere "la sua vera vita, la vita secondo il suo Destino".

Il ranch della giumenta perduta
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Simenon, Georges

Il ranch della giumenta perduta

Adelphi, 16/01/2012

Abstract: Sullo sfondo – come in un campo lunghissimo di John Ford o di Sergio Leone – le montagne dell'Arizona, che sembrano "racchiudere il mondo da tutti i lati"; in primo piano un uomo a cavallo, che percorre la pista che conduce alla statale per Tucson: il "Grande Passaggio, attraverso il quale, ai tempi in cui non esistevano né treni né automobili, erano transitati uomini e mandrie, e buoi, cavalli e carri a migliaia". Oggi, 7 ottobre 1947, l'uomo a cavallo, John Evans detto Curly John, il rispettato proprietario del ranch della Giumenta perduta, compie sessantotto anni, ma in sella si tiene ancora ritto come quando ne aveva venti. Come quando lui e il suo amico Andy Spencer erano arrivati dal Connecticut in cerca di fortuna. C'è un punto della pista dove, ogni volta che ci passa, a Curly John sembra quasi di "provare il dolore di quel giorno": il giorno in cui, proprio lì, trentotto anni prima, ha ucciso Romero, il messicano che qualcuno aveva pagato per farlo fuori. Dopo, tutto è stato diverso: Andy, che Curly John sospetta di essere il mandante del tentato omicidio, è diventato per lui l'altro, "l'Innominabile". Ma il caso – una vendita all'asta in cui quasi a malincuore Curly John entra in possesso di un vecchio baule verde – cambierà le carte in tavola. L'amicizia virile, la vendetta, il perdono; e le miniere, il deserto, i saloon e le case da gioco: gli elementi del buon western ci sono tutti, e con questi Simenon ci offre una sua trascinante variazione sul tema.

L'orologiaio di Everton
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Simenon, Georges

L'orologiaio di Everton

Adelphi, 16/01/2012

Abstract: Un sabato sera del tutto uguale agli altri, tornando a casa dopo la solita partita a jacquet con l'amico Musak (uno dei riti capitali della sua esistenza monotona e ripetitiva), Dave Galloway scopre che il figlio Ben se n'è andato, portandosi via il furgone e senza avergli scritto neanche due parole di addio – esattamente come, quindici anni e mezzo prima, se n'era andata la madre di Ben, lasciandosi dietro una scia di profumo volgare, un vecchio paio di scarpe e un bambino di pochi mesi. Su quel bambino il padre si era chinato aspirandone l'odore tiepido "di pane appena sfornato" – e da allora aveva vissuto soltanto per lui. Ogni attimo della sua vita. La notte come il giorno. "Sei felice, Ben?" gli chiedeva, più spesso di quanto avrebbe dovuto, e alla sua risposta affermativa insisteva: "Lo sai che sono tuo amico, vero, Ben?". Ma sì, Ben sembrava felice: era un bravo ragazzo, un alunno modello; forse solo un po' chiuso, un po' malinconico. Sulla madre non aveva mai fatto domande.Quando gli viene detto che Ben è scappato con una ragazzina di quindici anni, Lillian, che insieme hanno ucciso un uomo e stanno fuggendo lungo le strade del Middle West inseguiti dalle polizie di cinque Stati, Dave comincia a domandarsi che cosa sa di suo figlio, e del proprio essere stato figlio. Dopo l'arresto Ben si rifiuterà di vedere il padre, ma Dave deciderà di rimanergli ugualmente accanto: perché nel figlio ha riconosciuto quello stesso desiderio di ribellione che appartiene anche a lui, ed è appartenuto a suo padre, quel rifiuto dei limiti che è "il segreto degli uomini" – degli uomini che lo soffocano come di quelli che un giorno varcano la linea di confine. Quel segreto di cui forse Dave sarà ora capace di parlare a suo figlio, e al figlio di suo figlio che Lillian sta per mettere al mondo.

La fuga del signor Monde
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Simenon, Georges

La fuga del signor Monde

Adelphi, 16/01/2012

Abstract: In una fredda mattina d'inverno, mentre il suo autista lo portava, come ogni giorno da trent'anni, alla ditta di import-export fondata da suo nonno, Norbert Monde ha deciso di scomparire. Anzi no: non c'è stato niente da decidere. "Probabilmente lo aveva sognato spesso, o ci aveva pensato così tanto che adesso aveva l'impressione di compiere gesti già compiuti": farsi radere i baffi, scambiare il completo dal taglio elegante con un abito di seconda mano, andare alla Gare de Lyon, chiedere un biglietto per Marsiglia. Ma perché è accaduto proprio quel giorno? Forse perché era il suo compleanno; o forse perché, alzando gli occhi, ha visto "i comignoli rosa che si stagliavano sullo sfondo di un cielo azzurro pallido in cui fluttuava una minuscola nuvola bianca" – e gli è venuta voglia di vedere il mare. Quando finalmente se l'è trovato davanti, il signor Monde ha pianto. E quelle lacrime, che si portavano via "tutta la stanchezza accumulata in quarantotto anni", erano dolci, "perché ora la battaglia era finita", e lui era finalmente come uno di quei clochard che dormono sotto i ponti di Parigi, e che più di una volta gli era capitato di invidiare. Così, ha cominciato a vivere una esistenza del tutto nuova, in un mondo che gli era ignoto. Un giorno però gli apparirà dinanzi un fantasma della sua vita di prima: allora il signor Monde, che aveva portato in sé "la propria condizione di uomo come altri si portano addosso senza saperlo una malattia", riprenderà la sua identità e il suo ruolo, ma non sarà più la stessa persona. Perché da quel momento non avrà più ombre – e guarderà ogni cosa in modo diverso, con una sorta di "fredda serenità".

La pazza di Itteville
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Simenon, Georges

La pazza di Itteville

Adelphi, 16/01/2012

Abstract: Prima di individuare nel commissario Maigret il personaggio che lo avrebbe accompagnato fino al 1972, Georges Simenon ha "testato" parecchi altri detective destinati alla serialità. Uno di questi è l'ispettore G.7, che a Maigret non somiglia affatto: ha trent'anni, i capelli rossi, l'aria timida; e guida la macchina. In questo racconto il giovane ispettore si trova a dover risolvere una faccenda piuttosto intricata, in cui ci sono cadaveri che vengono sostituiti e poi scompaiono, e soprattutto c'è una misteriosa ragazza, bionda, bella e un po' folle.

Il gatto
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Simenon, Georges

Il gatto

Adelphi, 16/01/2012

Abstract: Da anni, ormai, Émile e Marguerite non si rivolgono più la parola, e comunicano solo attraverso laconici, ma non per questo meno crudeli, bigliettini. Del resto, niente li predisponeva a formare una coppia armoniosa: lei è magra, pallida e impettita; lui tarchiato e sanguigno; lei ha alle spalle gli splendori di una famiglia dell'alta borghesia caduta in rovina e il ricordo di un primo marito musicista; lui viene dalla banlieue operaia, e nel suo passato ci sono le balere in riva alla Senna e una moglie allegra e polposa morta troppo presto. Lei detesta l'odore del sigaro toscano e i modi rozzi dell'uomo; lui trova irritanti le leziosità della donna. L'odio ha preso corpo in un momento preciso, quando Émile si è convinto che sia stata Marguerite a uccidergli l'amatissimo gatto – e si è vendicato sul pappagallo da lei prediletto. Un odio che da allora li lega indissolubilmente ed è diventato, come ha scritto Benoît Denis, "un sentimento puro, senza ombre e senza contaminazioni", del quale non possono fare a meno, perché è per entrambi l'unica barriera contro la morte.